La pianta del cocomero somiglia molto a quella del cetriolo, variano le dimensioni che sono decisamente maggiori, infatti una singola pianta di cocomero può estendersi su vari metri quadrati di terreno. Si riconosce per le sue foglie particolari e per il gran numero di frutti che produce. In primavera/estate inizia la fioritura con la produzione di fiori ampi e gialli, i frutti di forma tonda o ovale allungata, molto grande, possono raggiungere i 20 kg di peso.
Storia e Curiosità
Il cocomero pare abbia avuto origine nel deserto del Kalahari, da dove il famoso esploratore dell'Africa David Livingstone lo ha riportato. Non si sa precisamente quando il cocomero sia stato coltivato per la prima volta, il primo raccolto registrato è documentato in alcuni geroglifici dell'Antico Egitto. Il frutto veniva spesso collocato nelle tombe dei faraoni come mezzo di sostentamento per l'aldilà.
Terreno
Il terreno sul quale si coltiva il cocomero deve essere lavorato a fondo, alleggerito con la sabbia per aumentare il drenaggio e arricchito con poco stallatico maturo o concime complesso granulare a lenta cessione. Si possono seminare le angurie direttamente a dimora, nell’orto familiare di solito si prediligono piantine di cocomero già germogliate e con almeno due foglie già sviluppate.
Annaffiatura
Si annaffia quando il terreno è asciutto, non si deve mai lasciare secco. Bisogna ridurre le annaffiature quando i frutti stanno maturando, altrimenti si rischia di mettere a repentaglio il contenuto zuccherino della polpa.
Esposizione
Le piante di cocomero si coltivano facilmente, a patto di avere un'aiuola ben soleggiata. Difficilmente fioriscono all’ombra e anche quando succede, non producono frutti di grande interesse.
Malattie e Parassiti
Il Cocomero è attaccato da alcune malattie, tra le più dannose: alcune micosi tra cui la peronospora, l'antracnosi, le tracheofusariosi e il genere Pythium. Non è soggetto ad attacchi da parte di insetti dannosi.