È un arbusto rampicante che può raggiungere anche i due metri di altezza. Dalle foglie piccole e dalla forma ovale, ha fiori a grappolo simili al gelsomino, con un caratteristico colore azzurro.
Esistono all'incirca una decina di specie appartenenti al genere Plumbago. In Italia, la più nota è il Plumbago Capensis (o Auriculata). Le diverse varietà di questo genere differiscono solo per il colore dei fiori: l'Alba ha dei fiori bianchi, l'Azureum celeste scuro. Il Plumbago è molto amato per la fioritura: se potato a fine stagione si ottiene una maggiore quantità di fiori l'estate successiva.
Storia e Curiosità
Il Plumbago è originario dell'Africa del sud e, alcune specie, dell'Europa meridionale. Oggi è presente in tutto il mondo, tranne in Australia. È di facile coltivazione, va tuttavia protetta dal freddo. Ha un profumo quasi assente.
Terreno
Necessita di un terreno ben drenato. L'ideale è un terreno composto dal 60% di terriccio torboso, 30% da terra limosa e 20% di argilla. In alternativa va bene anche il terriccio per gerani. Se coltivato in terra, è una buona idea aggiungere torba e concime (preferibilmente ricco di potassio).
Annaffiatura
Il Plumbago ha bisogno di annaffiature regolari (ogni volta che il terreno risulta asciutto) soprattuto in piena estate. In primavera, quando basterà annaffiarlo anche ogni 10 giorni, è bene usare del concime diluito nell'acqua.
Esposizione
Il Plumbago ha bisogno di posizioni molto luminose: il sole favorisce la fioritura a differenza dell'ombra che causa una carenza di fiori. Va comunque piantata in una posizione riparata dal vento, soprattutto in inverno.
Malattie e Parassiti
È una pianta molto resistente. Se l'acqua ristagna del sottovaso, si può ammalare di oidio, una muffa biancastra. Se, invece, le temperature sono troppo alte, è possibile che venga preso d'assalto dai ragnetti rossi.