Albicocco

Il nome dervia dalla parola araba “al-barqūq”, infatti furono proprio gli Arabi, dopo i Romani, a diffonderla maggiormente nella zona mediterranea.

Classificazione Botanica

Eukaryota
Plantae
Magnoliophyta
Magnoliopsida
Rosales
Rosaceae
Prunus armeniaca

Caratteristiche

  • Caduche
  • Esterno
  • Frutto
  • Primavera
Albicocco

Tipologia Tipologia

L'albicocco può raggiungere circa i 12-13 metri allo stato selvatico, ma quando è coltivata viene tenuta a un'altezza di 3,5 metri. La chioma ha una forma ad ombrello, rami sottili e ricurvi.

Storia e Curiosità Storia e Curiosità

La pianta è originaria della Cina, in cui è presente già da 5000 anni, e poi si diffuse verso ovest, in Armenia. Furono i Romani ad introdurla nel nostro paese e in Grecia nel 70 a.C. L'albicocco, attualmente è presente in più di 60 paesi, sicuramente anche per le sue proprietà. Infatti è ricco di vitamina A, B e C, che favoriscono la protezione della cute e aumentano la capacità visiva.

Terreno Terreno

Il terreno ottimale è quello sciolto, poco argilloso, ben drenato e alcalino.

Annata Annaffiatura

A parte le normali precipitazioni, l'annaffiatura deve essere regolare, non abbondante in fase di raccolta.

Esposizione Esposizione

La pianta sopporta abbastanza bene le temperature rigide, ma predilige un clima caldo e asciutto, dove anche le precipitazioni sono minori.

Malattie e Parassiti Malattie e Parassiti

Alcuni funghi patogeni sono: il corineo, la moniliosi, l'oidio, il mal del piombo parassitario e il fusicocco. Gli insetti più dannosi sono: la mosca mediterranea della frutta, la tignola orientale, l'anarsia, la cocciniglia bianca e l'aspidioto.

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