Supplì romani

La storia di questa ricetta rustica inizia nelle cucine del Regno di Sicilia, passa per quelle del Regno di Napoli e approdasolo successivamente nella capitale. Una versione di polpette di riso lavorate a mano era già presente nella gastronomia italiana, ma la nascita del supplì romano ha origine con l'arrivo delle truppe napoleoniche a Roma, durante la Campagna d'Italia, nei primi anni dell’Ottocento. La leggenda racconta che un soldato francese che stava passeggiando per le vie di Roma, si fermò in una bottega e acquistò una deliziosa polpetta di riso appena fritta… gustando con un morso il semplice pasto esclamò “Surprise!” riferendosi alla mozzarella nascosta all’interno del riso. Per il soldato fu quindi una verasorpresa trovare il formaggio filante! La parola “surprise” venne poi italianizzata e si trasformò successivamente in soplis e poi supplì.

Supplì romani

Ingredienti

  • 150 g di carne macinata di bovino
  • 300 ml di brodo vegetale
  • Mezza cipolla
  • 250 g di riso carnaroli o vialone nano
  • 150 g di mozzarella sgocciolata a pezzi
  • 50 g di pecorino romano
  • 250 g di passata al pomodoro
  • 50 ml di vino bianco secco
  • 1 uovo
  • Olio e.v.o. q.b.
  • Sale e pepe q.b.
  • 1 noce di burro
  • 1 L di olio di semi di arachidi
  • Pangrattato q.b.
  • 2 uova
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Preparazione

In una padella soffriggere leggermente la cipolla tritata in un filo di olio, poi unire la carne macinata, sfumare con il vino bianco e farlo evaporare. Aggiungere la passata di pomodoro, un pizzico di sale e cuocere per circa 15 minuti, fino a quando il sugo si addensa. Inserire il riso e cuocerlo aggiungendo un mestolo di brodo caldo di volta in volta. A fine cottura, mantecare con il burro e il pecorino, poi stendere il riso su una teglia foderata con la carta da forno e farlo raffreddare. Prendendo poco riso con le mani umide, formare i supplì appiattendo prima la polpetta sul palmo e inserendo una listarella di mozzarella, poi richiudendo il riso dando al supplì la classica forma a cilindro. Passare ogni supplì nell'uovo sbattuto e poi nel pangrattato. In una padella portare l'olio a 180° C e friggere pochi supplì alla volta, girandoli spesso. Adagiare i supplì fritti su carta assorbente e mangiare quando ancora sono belli caldi.

Curiosità

La prima ricetta ufficiale trascritta del supplì risaleal 1929 ad opera di Ada Boni e contenuta nel libro “La Cucina romana”. Per una panatura eccezionale: più il pangrattato è fine e meno c’è possibilità che il sapore dell'olio si senta all'interno. Il supplì va fritto a 180 °C, preferibilmentein olio di semi di arachide o olio extravergine d'oliva. Negli ultimi anni sono state proposte delle variantidi supplì: quelli cacio e pepe, alla carbonara, alla griciae all'amatriciana. Sempre fedeli alla tradizione romana.

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